È la storia di un lavoratore stagionale, visto dalla prospettiva di un pomodoro che attende di essere raccolto. Un racconto surreale di sfruttamento del lavoro, dignità negate, caporalato.
Questo racconto è espressione di un disagio della coscienza, l’incubo di una complicità del piccolo consumatore che, facendo la spesa, si autoassolve.